Dal 14 al 25 febbraio, presso i locali messi a disposizione
dal Comune di Torre del Greco, la ex palestra GIL e la sala Il ricovero della
Provvidenza, è stata allestita la mostra pittorica “Con gli occhi degli altri”,
promossa dall’Associazione Culturale Judaica Mediterranea con il patrocinio
della Comunità Ebraica di Napoli e del Comune di Torre del Greco. La mostra è
costituita dai lavori di giovani artisti napoletani non ebrei, che hanno
fissato sulla tela una visione personale del mondo ebraico.
L’avvenimento è stato di notevole valenza culturale,
corredato da incontri e seminari che hanno trattato, tra gli argomenti, la
presenza ebraica nell’Italia meridionale, l’antisemitismo e la tragedia della
shoah. Nel percorso pittorico, composto da venti tele di varie dimensioni, gli
artisti Michele Carfagna, Mattia Formisano e Mahavash Forooghi, hanno dato la
loro interpretazione dell’ebraismo da non ebrei; in alcune tele hanno espresso
la loro visione della tragedia che ha colpito gli ebrei durante il secondo
conflitto mondiale, rompendo degli schemi precostituiti e facendosi depositari
di un valore - quello della memoria - che li vede coinvolti in prima persona
nella campagna contro il pregiudizio. Le tele, di grande impatto visivo, si
prestano ad una interpretazione inusuale: lo spettatore attraverso le immagini
è in grado di interpretare e conoscere alcuni aspetti dell’ebraismo e anche
l’immane tragedia che traspare da alcune di esse. Gli artisti napoletani hanno
realizzato le loro opere trasportando in esse il loro sentire, il loro lavoro e
lo sforzo di immedesimarsi nella shoah del popolo ebraico.
L’evento ha riscontrato una considerevole affluenza di
pubblico, tra cui diverse scolaresche che hanno affollato i locali della
mostra, rivelando da parte degli abitanti della cittadina vesuviana un grande
interesse per il mondo e la cultura ebraica e superando tutte le aspettative
degli organizzatori. La manifestazione ha fatto sì che scoprissimo, con nostra
grande sorpresa, la presenza nella cittadina campana di cripto-ebrei (marrani)
che, stimolati dall’evento hanno dichiarato agli organizzatori la loro origine
ebraica.
Fare cultura ebraica è importante se si vuole costruire un
ponte di conoscenza tra ebrei e non ebrei e stimolare il dialogo reciproco.
Quello che si è percepito dal pubblico che ha visitato la mostra è stato uno
slancio, una voglia di conoscenza che ha travolto gli organizzatori,
coinvolgendoli in questa calda atmosfera che si è venuta a creare.
Tutto ciò fa nascere il desiderio di proseguire su questa strada,
di fare cultura per gli altri ma soprattutto con gli altri.
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