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lunedì 21 marzo 2016

Mostra d'arte CON GLI OCCHI DEGLI ALTRI - Torre Del Greco 14-25 febbraio 2016



Dal 14 al 25 febbraio, presso i locali messi a disposizione dal Comune di Torre del Greco, la ex palestra GIL e la sala Il ricovero della Provvidenza, è stata allestita la mostra pittorica “Con gli occhi degli altri”, promossa dall’Associazione Culturale Judaica Mediterranea con il patrocinio della Comunità Ebraica di Napoli e del Comune di Torre del Greco. La mostra è costituita dai lavori di giovani artisti napoletani non ebrei, che hanno fissato sulla tela una visione personale del mondo ebraico.
L’avvenimento è stato di notevole valenza culturale, corredato da incontri e seminari che hanno trattato, tra gli argomenti, la presenza ebraica nell’Italia meridionale, l’antisemitismo e la tragedia della shoah. Nel percorso pittorico, composto da venti tele di varie dimensioni, gli artisti Michele Carfagna, Mattia Formisano e Mahavash Forooghi, hanno dato la loro interpretazione dell’ebraismo da non ebrei; in alcune tele hanno espresso la loro visione della tragedia che ha colpito gli ebrei durante il secondo conflitto mondiale, rompendo degli schemi precostituiti e facendosi depositari di un valore - quello della memoria - che li vede coinvolti in prima persona nella campagna contro il pregiudizio. Le tele, di grande impatto visivo, si prestano ad una interpretazione inusuale: lo spettatore attraverso le immagini è in grado di interpretare e conoscere alcuni aspetti dell’ebraismo e anche l’immane tragedia che traspare da alcune di esse. Gli artisti napoletani hanno realizzato le loro opere trasportando in esse il loro sentire, il loro lavoro e lo sforzo di immedesimarsi nella shoah del popolo ebraico.
L’evento ha riscontrato una considerevole affluenza di pubblico, tra cui diverse scolaresche che hanno affollato i locali della mostra, rivelando da parte degli abitanti della cittadina vesuviana un grande interesse per il mondo e la cultura ebraica e superando tutte le aspettative degli organizzatori. La manifestazione ha fatto sì che scoprissimo, con nostra grande sorpresa, la presenza nella cittadina campana di cripto-ebrei (marrani) che, stimolati dall’evento hanno dichiarato agli organizzatori la loro origine ebraica.
Fare cultura ebraica è importante se si vuole costruire un ponte di conoscenza tra ebrei e non ebrei e stimolare il dialogo reciproco. Quello che si è percepito dal pubblico che ha visitato la mostra è stato uno slancio, una voglia di conoscenza che ha travolto gli organizzatori, coinvolgendoli in questa calda atmosfera che si è venuta a creare.
Tutto ciò fa nascere il desiderio di proseguire su questa strada, di fare cultura per gli altri ma soprattutto con gli altri.



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