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mercoledì 9 novembre 2016

VISITA AL CIMITERO EBRAICO DI NAPOLI - di Ciro Moses D'Avino - da Pagine Ebraiche n. 12, dicembre 2016


L’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli nel mese di novembre ha promosso una serie di visite guidate su percorsi insoliti, allo scopo di valorizzare il patrimonio storico e artistico della città. Nell’ambito di questa rassegna sono stati toccati alcuni luoghi inusuali ma non per questo meno caratteristici ed interessanti: tra questi, il Cimitero delle Fontanelle, la Tomba di Virgilio, gli Ipogei dei Virgini e della Sanità e il Vecchio Cimitero Ebraico. La Comunità Ebraica di Napoli è stata ben lieta di aderire a questa iniziativa ed ha collaborato affinché nelle domeniche del 1º e 8 novembre i cancelli del cimitero fossero aperti alla cittadinanza.
Le visite, guidate in maniera gratuita da alcuni membri della comunità, hanno riscosso un discreto successo, sia per il numero dei visitatori sia per l’interesse dimostrato verso la storia e la religione ebraica.
Il cimitero ebraico di Napoli risale al 1863, quando la comunità in piena espansione demografica giudicò necessario acquistare un terreno per la sepoltura nell’area di Poggioreale. Nel 1874, essendosi ulteriormente ingrandita la comunità, il Consiglio avanzò presso il Comune di Napoli la richiesta di acquisto dei terreni contigui. La richiesta fu accolta ed i terreni furono venduti alla comunità per la somma di 15.000 lire.
Attualmente, purtroppo, il cimitero si presenta un po’ degradato: numerosi atti vandalici (l’ultimo risale a pochi mesi fa) hanno prodotto la distruzione di diverse tombe monumentali, creando un danno sia storico-artistico che economico, che la piccola comunità non può fronteggiare.
Per i visitatori è stata comunque un’esperienza emozionante: passeggiando tra le tombe del vecchio cimitero hanno potuto assaporare una pagina di storia napoletana a loro sconosciuta e attraverso il racconto delle guide rivivere le vicende di quegli uomini e di quelle donne della comunità ebraica napoletana, rendendoli non solo vivi nella memoria ma vivi davanti a haShem, perché per noi Ebrei il cimitero non è il luogo della morte ma la «casa della vita».