Il 22 marzo
è giunto in visita a Napoli un gruppo di 60 Israeliani, tutti genitori di
giovani soldati caduti nell’ultima guerra di Gaza. Queste famiglie sono
supportate dall’organizzazione israeliana Or Lamishpachot, il cui compito è
quello di seguire i genitori che hanno subito un così grande dolore, per
cercare di mitigare l’impatto del trauma e ricondurli ad una vita normale,
coinvolgendoli in una serie di iniziative come viaggi all’estero. Il loro
capogruppo Arie Tzipi, persona quanto mai simpatica e gioviale, allietava il
gruppo con le note del suo flauto, cullandoli con le dolci melodie della
tradizione musicale ebraica.
Due nostri
correligionari, guide accreditate e quanto mai valide, Claudia Campagnano e
Roberto Modiano, li hanno accompagnati in una visita agli scavi di Ercolano
prima di condurli alla sede della nostra Comunità per il pranzo. C’erano ad
attenderli, oltre al Rav Umberto Piperno, la presidentessa Lydia Schapirer e il
consigliere Ciro Moshé D’Avino. Tutto questo si è potuto realizzare grazie ad
un’intensa collaborazione tra le Comunità di Roma e Napoli.
Un momento
veramente commovente si è avuto durante il pranzo quando, nel corso delle
presentazioni e dei ringraziamenti ai membri della Comunità che avevano
collaborato all’evento, Rav Umberto Piperno ha menzionato il consigliere Moshé
D’Avino. Subito due genitori sono sbiancati: essi pensavano di essere gli unici
Davino in Israele e il loro figlio, caduto a Zuk Eitan nei pressi di Gaza nel
2014, si chiamava Moshé Davino (Moshiko). La madre del ragazzo si è alzata in
piedi ed ha lodato D-o Benedetto per aver dato al popolo ebraico un altro Moshé
Davino che continua l’opera del figlio morto. La famiglia sefardita è
originaria del Kurdistan siriano, attualmente vive a Gerusalemme ed è rimasta
sorpresa dell’esistenza di questo cognome in Italia. Rav Umberto Piperno ha
sottolineato che a Napoli si è verificato un miracolo di Purim, dando la
speranza a questi genitori che il loro cognome non scompaia da quello delle
famiglie della casa di Israele.
La giornata
intensa e indimenticabile si è chiusa in leggerezza ed allegria con un concerto
di brani di musica napoletana e di musica classica eseguite dal nostro iscritto
Alessandro Parfitt accompagnato dai suoi amici, giovani studenti nel
Conservatorio di Napoli.
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