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martedì 10 maggio 2016

OR LAMISHPACHOT A NAPOLI di Ciro Moses D'Avino




Il 22 marzo è giunto in visita a Napoli un gruppo di 60 Israeliani, tutti genitori di giovani soldati caduti nell’ultima guerra di Gaza. Queste famiglie sono supportate dall’organizzazione israeliana Or Lamishpachot, il cui compito è quello di seguire i genitori che hanno subito un così grande dolore, per cercare di mitigare l’impatto del trauma e ricondurli ad una vita normale, coinvolgendoli in una serie di iniziative come viaggi all’estero. Il loro capogruppo Arie Tzipi, persona quanto mai simpatica e gioviale, allietava il gruppo con le note del suo flauto, cullandoli con le dolci melodie della tradizione musicale ebraica.
Due nostri correligionari, guide accreditate e quanto mai valide, Claudia Campagnano e Roberto Modiano, li hanno accompagnati in una visita agli scavi di Ercolano prima di condurli alla sede della nostra Comunità per il pranzo. C’erano ad attenderli, oltre al Rav Umberto Piperno, la presidentessa Lydia Schapirer e il consigliere Ciro Moshé D’Avino. Tutto questo si è potuto realizzare grazie ad un’intensa collaborazione tra le Comunità di Roma e Napoli.
Un momento veramente commovente si è avuto durante il pranzo quando, nel corso delle presentazioni e dei ringraziamenti ai membri della Comunità che avevano collaborato all’evento, Rav Umberto Piperno ha menzionato il consigliere Moshé D’Avino. Subito due genitori sono sbiancati: essi pensavano di essere gli unici Davino in Israele e il loro figlio, caduto a Zuk Eitan nei pressi di Gaza nel 2014, si chiamava Moshé Davino (Moshiko). La madre del ragazzo si è alzata in piedi ed ha lodato D-o Benedetto per aver dato al popolo ebraico un altro Moshé Davino che continua l’opera del figlio morto. La famiglia sefardita è originaria del Kurdistan siriano, attualmente vive a Gerusalemme ed è rimasta sorpresa dell’esistenza di questo cognome in Italia. Rav Umberto Piperno ha sottolineato che a Napoli si è verificato un miracolo di Purim, dando la speranza a questi genitori che il loro cognome non scompaia da quello delle famiglie della casa di Israele.
La giornata intensa e indimenticabile si è chiusa in leggerezza ed allegria con un concerto di brani di musica napoletana e di musica classica eseguite dal nostro iscritto Alessandro Parfitt accompagnato dai suoi amici, giovani studenti nel Conservatorio di Napoli.


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