I coniugi Finzi nel giorno del loro matrimonio |
Shabath 25 giugno l’intera comunità di Napoli si è riunita
per festeggiare il 25° anniversario del matrimonio tra l'Ing. Ariel Finzi, Maskil della Comunità di Napoli, e la Dott. Tiziana
Fiz.
È bello vedere una coppia salda nell’amore, vederli
teneramente emozionati come due giovincelli.
In quest’occasione ci siamo sentiti particolarmente onorati e
felici di poter condividere con loro questo giorno di gioia. Il dono che ci è
stato dato è immenso, perché questi sposi hanno voluto che noi tutti membri
della comunità di Napoli partecipassimo ad un momento così intimo ed intenso
della loro vita, come parte della loro famiglia: questo ci ha fatto capire
quanto siamo importanti per loro. La decisione di festeggiare a Napoli il loro
anniversario ci ha fatto sentire di appartenere ad un’unica famiglia allargata,
quella del popolo di Israele.
Per l’ebraismo l’unione tra due sposi viene paragonata alla
costruzione di un Mishkan per haShem. La sacralità dell’unione coniugale è tale
che la loro casa è considerata un piccolo Beith haMikdash e la sua
realizzazione avvicina i tempi della ricostruzione del Mikdash haGadol e la
venuta del Mashiach.
L’esempio che questa coppia di sposi ci dà è quello di una
vita fondata sui valori sani e puri sviluppati all’interno della famiglia e
della comunità nel solco della tradizione ebraica.
L’uomo e la donna sono due elementi opposti, la cui unione stabilisce
l’equilibrio cosmico che permette all’elemento materiale di congiungersi a
quello spirituale: per questo motivo lo sposo è paragonato a Kadosh (aspetto
spirituale) e la sposa al popolo d’Israele (aspetto materiale). La promessa di
matrimonio denominata kiddushin diventa il rapporto che lega haShem a Israele, nel
quale la kedushah, la santità che viene
dall’alto, dal mondo spirituale, investe il popolo d’Israele santificandoci
nella nostra quotidianità.
Quando dopo 25 anni un uomo e una donna rinnovano il loro patto
d’amore davanti alla kehilla riunita nel beith haknesset, non fanno altro che
riconfermare e rinsaldare il patto che lega haShem al popolo d’Israele.
A conclusione di uno Shabath particolare, trascorso
all’insegna della gioia e dell’amore sono stati declamati dei versi composti
per l’occasione.
Ho chiesto alla terra:
Mostrami Israele.
Mi è stato detto:
Guarda i granelli di sabbia sulla riva del mare,
questo è Israele.
Ho chiesto al mare:
Cosa è Israele?
Mi è stato detto:
Assaggia la mia acqua, è ricca di sale,
questo è Israele.
Ho chiesto al cielo:
Dov’è Israele?
Mi è stato detto:
Alza i tuoi occhi, vedi le stelle,
esse sono le tende della casa di Giacobbe.
Oggi per noi siete
la stella più splendente
nel firmamento d’Israele.
I coniugi Finzi oggi |